venerdì 7 dicembre 2012

“Il tempo di Mahler” di Daniel Kehlmann

(“Il tempo di Mahler” di Daniel Kehlmann, Voland Edzioni, pp. 111, € 12,00). Il libro di Kehlmann è un piccolo capolavoro che rapisce fin da subito. Le teorie di David Mahler sul tempo e l’impermanenza della realtà circostante dominano le pagine di un racconto filosofico degno di grande attenzione. Nella scrittura suggestiva e raffinata di Daniel Kehlmann ritroviamo la vivacità linguistica dei grandi scrittori della letteratura mondiale. “La natura è priva di lacune. L’antichissima regola su cui si basa l’universo: niente giunture e niente crepe, da nessuna parte. Lo sanno tutti. E se invece no?”. Assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

sabato 1 dicembre 2012

“Il mistero di Maria” di Salvatore Patriarca

(“Il mistero di Maria” di Salvatore Patriarca, Mimesis Edizioni, pp. 104, € 12,00). Il saggio di Patriarca analizza la fenomenologia televisiva di Maria De Filippi. Con un saggio per nulla scontato l’autore esamina i tre programmi principali di nostra signora dell’Auditel: “Amici” e il principio di formazione, “Uomini e donne” e la competizione, “C’è posta per te” e la riconciliazione. Attraverso un punto di vista filosofico, l’universo defilippiano acquisisce una sua autorevolezza. Un libro assolutamente consigliato a studenti e semplici telespettatori. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 21 novembre 2012

“Appunti da New York” di Guendalina Sibona

(“Appunti da New York” di Guendalina Sibona, Aereostella Edizioni, pp. 154, € 22,00). Ho vissuto molti anni a New York e ancora oggi vi trascorro diversi periodi, e posso assicurarvi che il libro di Guendalina Sibona rappresenta una piacevole lettura per rivedere luoghi e volti più che familiari. L’autrice documenta la sua visita nella Big Apple attraverso le immagini che ha ereditato dai film americani ambientati nella magica New York. Il volume inoltre è impreziosito da fotografie e da un cd “Sketches of New York” contenente la musica di Tim Willcox musicista famoso per aver già suonato con jazzisti come Marc Copland, Ben Monder, Vic Juris e Jeff Hirshfield. In definitiva un libro consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

martedì 13 novembre 2012

“Dawson’s Creek” una serie intramontabile

Una piacevole chiacchierata con Cristian Porcino autore del libro “Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult”, € 13,00. 1) Perché ha voluto scrivere un libro su una serie televisiva? «Non ho mai guardato i telefilm con quel tipico snobbismo radical chic che spesso attanaglia gli intellettuali. In un episodio di “Dawson’s Creek” il protagonista osservando in tv una scena di un telefilm (in quel caso“Felicity”) tentava di ridimensionarne il valore intrinseco, considerando che un film ha un valore e uno spessore superiore a quello di un semplice tv movie. Senza scendere nei particolari tecnici un buon telefilm può eguagliare per intensità un film di due ore. Esistono, infatti, serie televisive che sono diventate dei simboli per diverse generazioni, come ad esempio “Dawson’s Creek”, mentre vi sono invece dei blockbuster che sbancano i botteghini per alcune settimane e dopo nessuno se ne ricorda più. Questo significa che osservare le cose con l’ausilio dei soliti preconcetti non conduce da nessuna parte». 2) Lei parla dei telefilm come se tutti quelli trasmessi in tv fossero degni di un approfondimento culturale. Lo crede davvero? « Io non ho mai sostenuto che tutti i telefilm in circolazione sono degni d’attenzione. Nel mio libro non mi sono occupato del mondo dei serial, ma solamente di un telfilm. “Dawson’s Creek” è a mio parere il telefilm più importante transitato in tv negli ultimi dieci anni. I temi affrontati, lo spessore culturale dei dialoghi sono davvero ineguagliabili. Osservando l’intera serie si coglie nell’immediato che a pervadere questo serial è proprio l’amore per il cinema, l’arte e la letteratura. Tutto raccontato con un grado di autenticità non indifferente. Ecco perché ritengo il progetto ideato da Kevin Williamson simile a ciò che una volta era considerato in letteratura un romanzo di formazione». 3) Infatti nel suo libro lei accosta spesso i dialoghi di Dawson’s Creek ad alcune opere importanti della letteratura internazionale. Quale ruolo ha rivestito la letteratura nella sua formazione di studioso e poi di scrittore? «Il mio rapporto con la letteratura inizia in tenera età. I miei genitori quando ero ragazzino mi regalavano spessissimo dei libri e io non riuscivo a resistere al fascino racchiuso al loro interno. Leggere mi ha aiutato a comprendere la realtà che mi circondava e a capire meglio me stesso; un po’ come accade nella finzione cinematografica a Dawson Leery con il mondo del cinema. Non ho mai smesso di leggere, nemmeno durante i miei studi liceali e universitari. Come sostiene lo scrittore Daniel Pennac nel libro “Come un romanzo” : “La lettura non ha niente a che fare con l'organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l'amore, un modo di essere. La questione non è di sapere se ho o non ho tempo per leggere (tempo che nessuno, d'altronde, mi darà), ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore." La verità è che occorre comprendere quanto sia importante sperimentare la gioia di leggere un testo, di entrare in comunicazione con un universo creato e dibattutto da uno scrittore appartenente ad un passato distante anni luce dal proprio oppure contemporaneo del lettore stesso. Quindi posso affermare che la letteratura ricopre tutt’oggi un ruolo fondamentale per la mia esistenza».
4) Quali altri telefilm ritiene particolarmente meritevoli? «Del passato sicuramente “La casa nella prateria”, “La signora del west”, oppure “Felicity”o “Everwood”; oggi indubbiamente “Glee”. I primi due citati sono ambientati in un contesto storico importante come l’America post Lincoln e la vita americana alle prese con la convivenza di popolazioni diverse fra loro come gli indiani e i coloni, il fenomeno dell’emigrazione cinese e l’emancipazione femminile ecc. “Glee” invece è un telefilm che grazie alla musica riesce ad affrontare temi come il bullismo, la diversità e le crisi adolescenziali con un linguaggio che i giovani di tutto il mondo non stentano a riconoscere. Poi chiaramente citerei un telefilm come “Supernatural” ambientato nel mondo dell’horror e “Once upon a time” legato al regno delle favole. Ma questi sono soltanto alcuni nomi, farli tutti sarebbe impossibile». 5) Il suo saggio appassiona e coinvolge perché riesce a far amare “Dawson’s Creek” anche a chi in precedenza ne era rimasto tiepidamente colpito oppure totalmente indifferente. Il suo è uno dei pochi libri letti sull’argomento che mi ha particolarmente emozionata. La passione e il coinvolgimento viscerale racchiusi lungo le pagine del libro costituiscono un vero punto di forza del suo testo. Com’è nato il presente progetto? «Grazie mille per il suo giudizio che, detto per inciso, mi lusinga molto. La prima volta che ho pensato di scrivere un libro su “Dawson’s Creek” risale a circa dieci anni fa quando finì la presente serie televisiva. Le emozioni suscitate sono andate via via maturando in un crescendo di riflessioni che sono poi culminate nel saggio attuale. Alcuni lettori dopo aver letto “Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult” mi hanno comunicato di aver condiviso le mie analisi sui protagonisti e la storia. Questo mi ha fatto molto piacere perché significa che è stato compreso l’intento del testo. Approfitto dell’occasione per ringraziare l’admin della pagina facebook “Dawson’s Creek Quotes” per il supporto e per aver contribuito con la sua testimonianza al mio libro». 6) Un’ultima curiosità, secondo lei quali sono le differenze tra le serie televisive straniere e quelle italiane? «Le differenze esistono e sono nette. Le fiction italiane si occupano principalmente di affrontare argomenti legati ai sentimenti e alle crisi di coppia dovute a tradimenti e simili. Non raramente la criminalità organizzata diventa soggetto ricorrente di fiction che proseguono per diverse stagioni. Le serie americane o inglesi spaziano invece a 360 gradi su ogni argomento. Tanto per fare un esempio la serie inglese “Merlin” racconta del mago Merlino e del suo rapporto con Re Artù, oppure pensiamo a “Downton Abbey” ritratto di una famiglia nobile britannica e i rapporti con la servitù. Chiaramente il budget qui in Italia è davvero scarso e l’ambientazione degli sceneggiati così come la creatività ne risente molto. In fondo anche il nostro cinema ne patisce in inventiva e competitività. Nel mondo si guarda ancora oggi con ammirazione al cinema di Fellini, Antonioni o i film poetici di Pasolini. Certamente non erano gli effetti speciali a prevalere in quei film ma l’estro e la voglia di osare. In definitiva direi che occorre più coraggio. L’immaginazione a noi italiani non manca davvero». (Marilù Beltrami) © Riproduzione riservata

martedì 6 novembre 2012

“Il vangelo secondo Harry Potter” di Peter Ciaccio

(“Il vangelo secondo Harry Potter” di Peter Ciaccio, Claudiana Edizioni, pp. 111, € 10,00). Il libro di Ciaccio è uno studio particolare sull’opera letteraria della scrittrice inglese J.K. Rowling, la madre babbana di Harry Potter. L’autore senza forzare la mano con interpretazioni o accostamenti fuori luogo, scova lungo i sette libri della saga potteriana dei richiami all’Antico e Nuovo Testamento. Come afferma Ciaccio all’interno del libro: “Il mondo ha bisogno di fantasia per continuare a vivere e per continuare a sperare: questo sembra essere l’SOS lanciato da Joanne K. Rowling e dai più grandi scrittori di letteratura fantastica e dell’infanzia, da Julius Verne a C.S. Lewis, da J.R.R Tolkien a Michael Ende e al nostro Gianni Rodari”. In definitiva un saggio assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

giovedì 1 novembre 2012

“Amicizie Tossiche” di Mireille Bourret

(“Amicizie Tossiche” di Mireille Bourret, Edizioni il Punto d’Incontro, pp. 127, € 9,90). Avete mai incontrato delle personalità tossiche che si sono insinuate con insistenza fra le vostre amicizie pregiudicandovi l’ esistenza? Non sapete come liberarvene o come riconoscerle in tempo? Allora il libro della Bourret fa proprio al caso vostro. Una guida pratica, scorrevole e facile da seguire, per aiutarvi a districarvi nel mondo ingarbugliato e difficile dell’amicizia. Assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

venerdì 12 ottobre 2012

“Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult” di Cristian Porcino

“Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult” è uno studio approfondito su una serie televisiva che è riuscita ad influenzare l’esistenza di tanti giovani. Scritto con un linguaggio scorrevole ed accattivante, il libro accompagna il lettore all’interno dell’universo onirico di Dawson & Company. Dati tecnici: “Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult” di Cristian Porcino, Lulu Edition, pagg. 190, € 13,00, ISBN: 9781291121308. In vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, www.amazon.com, www.amazon.co.uk,

lunedì 1 ottobre 2012

“ Come Woody Allen può cambiare la nostra vita” di Èric Vartzbed

(“ Come Woody Allen può cambiare la nostra vita” di Èric Vartzbed, Archinto Editore, pp. 133, € 12,00). Il libro di Vartzbed è uno studio approfondito sull’universo cinematografico alleniano e i legami non troppo velati con la psicoanalisi. L’autore con uno stile appassionato e accurato ci rivela di aver provato un vero shock emotivo quando vide per la prima volta un film di Allen. Fu proprio questo a farlo accostare ai film del geniale cineasta newyorkese. “Quel film mi ha messo di fronte a una serie di difficoltà personali che richiedevano uno sforzo di comprensione”. In definitiva “Come Woody Allen può cambiare la nostra vita” è un testo davvero interessante. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

lunedì 10 settembre 2012

“La ballata del carcere di Reading” di Oscar Wilde

(“La ballata del carcere di Reading” di Oscar Wilde, Edizioni Libreria Croce, pp. 64, € 10, 00). Una riflessione cupa e disincantata sul senso della vita e della morte scritta da Oscar Wilde subito dopo la sua scarcerazione. Durante quel periodo di assurda detenzione lo scrittore ebbe modo di osservare le condizioni disumane in cui erano tenuti i carcerati, e soprattutto rimase fortemente impressionato dall’assurda ferocia della pena capitale. Con la traduzione di Andrea Giampietro torna prepotentemente sulla scena letteraria italiana un libro assolutamente imperdibile. Cristian Porcino
© Riproduzione riservata

sabato 1 settembre 2012

“L’amore è la cura” di Elton John

(“L’amore è la cura” di Elton John, Bompiani, pp. 229, € 16,00). Il musicista inglese attraverso i dolorosi ricordi degli amici scomparsi a causa del virus dell’HIV, dà vita ad un libro sospeso fra l’autobiografia e il saggio divulgativo. Da Ryan White che riuscì con la sua malattia a toccare il cuore dell’artista tanto da spingerlo ad un cambiamento radicale, fino a Freddie Mercury e tanti altri personaggi illustri che hanno lottato insieme a Elton per sconfiggere la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. Sir Elton John nel 1990 ha creato una fondazione benefica che raccoglie fondi per alleviare e combattere la malattia e i pregiudizi legati all’AIDS. Fino ad oggi la EJAF ha devoluto in tutto il mondo la somma di 275 milioni di dollari, e, infatti, i proventi del presente volume andranno proprio a tale fondazione. Come scrive l’autore: “In altre parole, sconfiggere l’AIDS richiede amore, e in dosi massicce. Il modo migliore di generare amore è quello di favorire il dialogo. Possiamo amarci l’un l’altro soltanto se ci comprendiamo l’un l’altro”. Un libro assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 1 agosto 2012

“I filosofi in cucina” di Michel Onfray

(“ I filosofi in cucina” di Michel Onfray, Ponte alle grazie, pp. 160, € 13.00). Un delizioso viaggio nel mondo filosofico attraverso l’attenta analisi di Onfray. Il libro esamina il rapporto dei filosofi con il cibo e la stretta correlazione fra pancia e pensiero. Da Diogene a Kant, fino ad arrivare a Nietzsche e Sarte. Come scrive lo stesso Michel Onfray: “Se non un mondo, ogni cucina rivela un corpo e al tempo stesso uno stile”. Un volume davvero imperdibile. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

lunedì 30 luglio 2012

“Walter e io” di Simone Annicchiarico

(“Walter e io” di Simone Annicchiarico, Dalai Editore, pp. 181, € 18,00). Un resoconto ironico e toccante della vita di uno dei comici italiani più originali del nocevento: Walter Chiari. Il libro è scritto dal figlio Simone che come precisa all’interno del testo: “Mio padre aveva un potere della parola che raramente, anzi mai, ho riscontrato in altro essere vivente. Se un uomo medio ha 3000 vocaboli, lui ne aveva il doppio e riusciva, come un fine tessitore di arazzi, a giocare fino all’equilibrismo con i suoi vocaboli, con la sua cultura, con la sua simpatia. Era una calamita, una dinamo, un uomo di cui ti innamoravi a prima vista, o meglio, a primo verbo”. Il volume è impreziosito dalla prefazione di Mina e da diversi aneddoti filtrati attraverso il ricordo amorevole del figlio. In definitiva un libro assolutamente consigliato. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

lunedì 23 luglio 2012

“Io chi?” intervista a Cristian Porcino

(Articolo di: Matteo Dentici). “Io chi?” (Lulu.com, € 10,00) è il nuovo libro di Cristian Porcino, scrittore siciliano che in passato si è cimentato nell’analisi dei testi dei cantautori italiani per compararli alla filosofia, e diverse quanto felici incursioni nel mondo della pop music internazionale. Da qualche anno ha intrapreso un percorso che lo ha condotto dal mondo della saggistica alla narrativa. A tal proposito citiamo la raccolta di racconti “La Solitudine non va mai in vacanza” o il romanzo “Un’altra vita”. A marzo Porcino ha dedicato a Lucio Dalla un libro dal titolo “Domenico Sputo” ripercorrendo con originalità la carriera artistica del compianto musicista italiano. In occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro, ho incontrato il nostro autore. 1) Partiamo con una domanda sul mondo editoriale odierno. Cosa ne pensa? «Se posso le rispondo con un’altra domanda: “Quanti autori indipendenti lei vede sponsorizzati in tv o nei giornali?” glielo dico subito, “Zero”. Quanto crede che possa interessarmi apprendere dell’uscita del nuovo libro di Pinco Pallino che sappiamo esser stato scritto da altri e poi firmato dal signor volto noto della tv? Non ho mai seguito il branco e certamente non inizierò a farlo adesso. Preferisco autopubblicarmi la mia opera se in giro non esistono più editori disposti a fare il loro lavoro senza chiedermi un esborso economico. Non mi piego a questa nuova religione della merce. E poi perché quando grandi star della musica si sganciano dalle major discografiche per mettersi in proprio sono applauditi e definiti coraggiosi, mentre quando lo fa uno scrittore ciò diventa sinonimo di poca professionalità? Non si possono usare due pesi e due misure». 2) Il titolo del suo nuovo libro “Io chi?” a cosa si riferisce? « Il titolo è connotato da una sottile ironia. Ostentiamo con troppa sicurezza il pronome “io”. Dire “io” non vuol dire nulla di specifico e non ci rappresenta per niente. Nessuno si conosce così a fondo, eppure diciamo senza tante remore “Io sono”, “Io faccio”, “Io qui”, “Io là” , o frasi del tipo “Lei non sa chi sono Io” ecc., il che mi fa sorgere la domanda: “Ma io chi?”». 3) Il racconto su Maerobius è davvero surreale come alcuni film di Fellini o quelli di Terry Gilliam, ma non per questo meno attuale. Com’è nata l’idea di questo personaggio? Si è ispirato a qualcuno in particolare? «La storia di Maerobius è una metafora della società umana. Maerobius potrebbe benissimo vivere in qualsiasi epoca, ma non cambierebbe di una virgola la sua parabola esistenziale. Per questa storia non mi sono ispirato a nessun soggetto politico in particolare o forse a tutti quelli già esistiti o esistenti. La vicenda di Maerobius, pur nella sua situazione irreale, non significa che non potrebbe accadere. Chi lo sa che non sia già successa in varie parti del mondo. A volte la realtà supera notevolmente la fantasia». 4) Ho trovato delizioso il racconto “I marchesi di Culignàc” quanto commoventi “Il professore” e “La scelta”, quest’ultimo dedicato alla drammatica fine di un giovane ragazzo. Qual è il suo rapporto con la tecnologia e i social network? «La ringrazio. Anch’io sono legato a questi racconti che ha citato. Per quanto riguarda la sua domanda ho un profilo facebook che seguo a tempo perso. Se vuole sapere se sono uno dei tanti malati da social network, la risposta è no! Posso stare mesi senza entrarci e non sento alcuna mancanza. Non capisco coloro i quali postano ogni giorno i fatti privati della loro vita; ma non ci tengono alla loro riservatezza? Non li capisco. Il racconto “La scelta” nasce per evidenziare quanta falsità si annida dietro questi nuovi mezzi di comunicazione. I più giovani si illudono che avere mille conoscenze virtuali significa conoscere realmente mille amici. Purtroppo non è così e questo li rende inevitabilmente più fragili e soli”. © Riproduzione riservata

giovedì 19 luglio 2012

“Io chi?” di Cristian Porcino

(“Io chi?” di Cristian Porcino, Lulu Edition, pag.61, € 10,00). “Io chi?” raccoglie diversi racconti scritti con semplicità e ironia. Un libro splendidamente popolato da personaggi e situazioni rocambolesche e avvincenti. Dalle disavventure del giovane Will con un arcigno professore di letteratura al patto segreto di Maerobius, dal mistero racchiuso in un affresco di Giotto alla solitudine di un giovane diciottenne alle prese con i social network, fino ad arrivare a dei nobili decaduti con una vita squallida e miserrima. “Io chi?” grazie alle avventure narrate, ci riporta alla mente le novelle dei grandi scrittori del passato e soprattutto si rivolge indistintamente a grandi e piccini. In vendita su: lulu.com, amazon.it, amazon.com, amazon.co.uk, amazon.de, amazon.fr

martedì 10 luglio 2012

“Linea 429” di Salvatore Scalisi

(“Linea 429” di Salvatore Scalisi, Demian Edizioni, pp. 164, € 13,00). Il nuovo romanzo di Salvatore Scalisi è ambientato all’interno di un autobus cittadino. Diversi personaggi si troveranno, per motivi di forza maggiore, a trascorrere del tempo insieme cercando di collaborare l’uno con l’altro. Molti sono gli spunti disseminati nel testo da Scalisi per solleticare la fantasia e l’intelligenza del proprio lettore; non tralasciando certamente lo scavo psicologico di ogni singolo personaggio da lui creato. “Linea 429” è un buon soggetto cinematografico che prima poi potrà essere utilizzato da un regista interessato a rappresentare finalmente il volto di quest’umanità contemporanea. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

domenica 1 luglio 2012

“Chut! Zitto!” di Raymond Federman

(“Chut! Zitto!” di Raymond Federman, La Lepre Edizioni, pp. 190, € 18,00). Raymond Federman è stato sicuramente uno degli scrittori più interessanti del '900 letterario. “Chut!” è l’omaggio all’infanzia perduta dell’autore che si salvò dalla follia omicida dei nazisti solamente perché la madre lo fece nascondere in uno sgabuzzino. Un romanzo emozionante che tocca le corde dell’anima del lettore. Una testimonianza che ripercorre a ritroso cosa avvenne in quei tredici anni che precedettero quel fatidico luglio del 1942. Un libro da non perdere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

martedì 26 giugno 2012

Recensione al romanzo “Un’altra vita” di Cristian Porcino

(Articolo di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese). Fino al 2010, anno in cui uscì il nostro ultimo romanzo sul mondo GLBTQ “San Berillo e altre tentazioni” (edizioni libreria Croce), eravamo abituati a recensire in media una ventina all’anno di libri su questi multiformi aspetti della sessualità. Quasi tutte storie omologate di rapporti sadomaso, alcune sentimentali come i romanzi di una Carolina Invernizio targata lesbo, poche, invece, di stampo saggistico sul nesso eros – famiglia – società. Ci ha un po’ stupito questo romanzo del giovane Cristian Porcino, di cui leggemmo tempo fa un bel libro su Michael Jackson e un altro molto originale su alcuni grandi cantautori italiani. Porcino è un ottimo giornalista, fine osservatore del mondo mass – mediatizzato di cui sa cogliere acutamente le ondulazioni del gusto. Il romanzo “Un'altra vita” racconta con uno stile minimalista l’iniziazione sessuale ed esistenziale di un ragazzo ebreo che, in patria, è costretto dalla propria cultura sessuofobica a nascondere la “diversità”. Nel suo Paese l’omosessualità è considerata un vero e proprio abominio che offende il comandamento divino. Il giovane ebreo Shlomo non è un filosofo, ma sa riflettere sulla propria condizione e si chiede più volte perché l’ebraismo condanna tanto l’omosessualità, mentre il Vangelo cristiano dichiara la libertà di amare. Shlomo fugge di casa, non sopportando la condanna da parte dei genitori e va a New York, la capitale del mondo che lo affascina e gli insegna a compiere quel rito di passaggio che nel mondo Occidentale non è nascosto nel buio della condanna morale. A New York impara a vivere il sesso in modo libero e consapevole e scopre anche quella dimensione della vita che tutti cercano e chiamano Amore. Porcino usa poche pennellate di colore, anche nelle scene erotiche che altri scrittori tratterebbero con un linguaggio trasgressivo. Crediamo che Porcino abbia scelto di non essere uno scrittore erotico, forse per non omologarsi con la pornografia gay di moda alcuni anni fa. Potremmo invece, considerare “Un’altra vita” come un romanzo di formazione sentimentale, secondo la tradizione settecentesca inventata da Goethe e continuata da Sthendal e da Flaubert fino alla sua ultima ed eccentrica ripresa, quel geniale “Seminario della gioventù” di Busi che Porcino conosce perfettamente. © Riproduzione riservata

venerdì 8 giugno 2012

“Sorelle d’Italia” di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese

(“Sorelle d’Italia” di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese, Edizioni Libreria Croce, pp. 60, € 14,00). Il romanzo pubblicato nell’anno del 150° anniversario dell’unificazione d’Italia ripercorre attraverso i ricordi privati dei due autori l’amore e la devozione per la propria Madre. Come scrive il poeta Angelo Scandurra nella prefazione: “L’origine è la presenza della madre che impersona la fonte generatrice, per trasfigurarsi poi in momenti di vita vissuta”. Un libro intenso, scritto per dare voce alle corde più intime e nascoste dell’anima di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese. La scrittura raffinata e colta dei due autori ci ricorda i capolavori del nostro passato letterario, come le opere di Verga o il “Cuore” di De Amicis. Un ritratto commovente per nulla patetico, in grado di evocare scenari quasi risorgimentali, proprio in onore di quelle sorelle italiane che con il loro amore di madri e patriote, hanno contribuito alla rinascita interiore di ogni uomo e di una terra da troppo tempo divisa e lacerata. In definitiva un libro da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

venerdì 1 giugno 2012

“La classe non è acqua” di Antonio Caprarica

(“La classe non è acqua” di Antonio Caprarica, Sperling & Kupfer, pp. 270, € 19,00). Il libro di Antonio Caprarica ci rivela un aspetto della vita inglese molto discusso ma quasi certamente poco conosciuto. Con l’abilità linguistica che lo contraddistingue l’autore riesce, attraverso la narrazione di aneddoti storici e scandali aristocratici, a far luce sull’eccentrico mondo di duchi, marchesi, baronetti e reali inglesi. Un saggio entusiasmante ed avvincente. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

mercoledì 30 maggio 2012

Recensione libro “Un’altra vita” di Cristian Porcino

(Articolo di: Salvatore Scalisi). Cristian Porcino dedica questa sua opera alla problematica dell'omosessualità. Il romanzo si sviluppa con molto garbo, mettendo in evidenza l'ottima preparazione culturale dell'autore che accompagna i due protagonisti con occhio benevolo e cosciente della"svolta" che il mondo contemporaneo ha impresso alla vita di tutti gli omosessuali. Infatti dopo secoli di persecuzioni e di maltrattamenti atroci, finalmente, tutti si rendono conto che l'omosessuale non agisce a suo capriccio, ma è spinto dalla natura a fare scelte fuori dal comune. I ricercatori hanno, infatti, scoperto che l'atteggiamento omosessuale è dettato dalla presenza di un cromosoma in più nel DNA di chi ha questa tendenza. Perciò l'analisi che Porcino conduce nel suo romanzo è un prodotto del tempo attuale che ha finalmente elaborato una cultura dell'accettazione del "diverso". Salvatore Scalisi © Riproduzione riservata

giovedì 24 maggio 2012

“Nell’anno della pecora di ferro” di Manlio Sgalambro

(“Nell’anno della pecora di ferro” di Manlio Sgalambro, Il Girasole Edizioni, pp. 34, € 13,00). L’ultima raccolta poetica del filosofo di Lentini reca un titolo accattivante ed evocativo. Il significato lo spiega lo stesso autore nel risvolto di copertina: “L’anno della pecora di ferro, secondo un antico calendario cinese, è quello del declino e dell’imbarbarimento. La stessa poesia diventa impoetica, un gesto laringo – buccale”. I versi di Sgalambro possono apparire a dei lettori poco avvezzi alla sua scrittura come dei pensieri inesplicabili, ermetici e oscuri. Ma i suoi versi sono al contempo caustici e cicatrizzanti, feroci e amabili, deliranti e realistici. In lui riecheggiano echi di ricordi passati o solamente preconizzazioni di eventi futuri. Riflessioni fulgide ed esemplari di un pensatore non organico ad alcun sistema accademico, ma ancora in grado di dire qualcosa di vero in un magma scomposto di rumori e voci. Grazie all’intuizione del poeta Angelo Scandurra il volume è stato pubblicato in una pregevole edizione con carta tirata a mano. Un libro per certi aspetti d’altri tempi, che descrive con crudo realismo l’essenza di questa civiltà schiava di automatismi e clichè. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

venerdì 11 maggio 2012

“I Figli della topa” di Nicola Accordino

(“I Figli della topa” di Nicola Accordino, Ilmiolibro.it, pp. 96, € 10.00). “Figli della topa” racchiude sette racconti che prendono spunto dalle canzoni di Renato Zero. L’autore dà voce alle figure predilette dal Re dei sorcini nelle sue canzoni, dove gli emarginati e i malati di nostalgia tentano quotidianamente di trovare un posto in questa società. Accordino dimostra di avere uno sguardo compassionevole verso chi soffre ed è costantemente umiliato dall’indifferenza e dalla stupidità dei propri simili. In definitiva un libro davvero interessante e ricco di spunti riflessivi. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

martedì 1 maggio 2012

“Karl Barth…per chi non ha tempo” di John R. Franke

(“Karl Barth…per chi non ha tempo” di John R. Franke, Claudiana Edizioni, pp. 186, € 15,00). Il libro di Franke analizza l’opera del teologo più importante del novecento in modo sintetico ma esaustivo. Come spiega lo stesso autore Karl Barth: “Non è stato un teologo chiuso nella propria torre d’avorio. Al contrario, ha considerato con passione il rapporto fra teologia e vita, suggerendo, come è stato di lui riportato, che la predicazione e l’insegnamento cristiani andrebbero condotti con la Bibbia in una mano e il quotidiano nell’altra”. Un libro ben strutturato e arricchito dai disegni di Ron Hill. Da leggere assolutamente. Cristian Porcino © Riproduzione riservata

domenica 15 aprile 2012

Quando l’amore sconfigge il pregiudizio

(Articolo di: Viviana Cosentino). Leggendo il primo romanzo di Cristian Porcino “Un’altra vita” ci si imbatte in una lettura piacevole, scorrevole ed entusiasmante. L’autore è una continua scoperta e in questo romanzo affronta con delicatezza e positività il tema della sessualità, dell’omofobia e della rinascita affettiva. “Un’altra vita” racconta la storia di un giovane ebreo ortodosso, Shlomo, che a causa della mentalità chiusa e bigotta dei propri genitori e della comunità in cui risiede, affronterà una nuova vita catapultato nella Grande Mela, inizialmente in solitudine e con la sola voglia di riscatto e di vivere una vita ‘normale’. La sua grande forza di volontà e intelligenza, infatti, lo faranno ambientare e integrare in questo nuovo ‘mondo’ in maniera eccellente. A New York troverà, a parte il lavoro, anche un grande amore che potrà vivere alla luce del sole senza aver paura di essere giudicato da occhi, orecchie e bocche indiscrete. Nella sua semplicità questo testo tratta un tema ancora oggi purtroppo scottante, dichiarando in maniera coraggiosa che l’amore non ha sesso andando contro, spesso e volentieri, certi parametri religiosi che occorre abbattere una volta per tutte. Inoltre, la cornice di New York è, a mio parere, molto suggestiva, accattivante e azzeccata per ambientare la storia di Shlomo, perché credo che in questa città globale, nonché uno dei centri economici e culturali più influenti del mondo, coesistono, convivono e riescono ad amalgamarsi comunità religiose differenti, colori di pelle diverse e culture disparate. Si comprende benissimo, anche, che l’autore mette molto delle sue conoscenze generali e personali in questo romanzo: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura alla storia, dai suoi viaggi a New York alla passione per le religioni… “Le ombre del passato di Shlomo erano fuggite via, perché la sua vita adesso era come lui la desiderava” (cfr p. 90): insomma, un libro da leggere in breve tempo, che coinvolge e con un lieto fine, che a volte non guasta e ci insegna che essere più positivi e aperti verso il prossimo, forse è un atto di civiltà straordinario. © Riproduzione riservata. Il libro è in vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, www.amazon.co.uk, www.amazon.es, www.amazon.fr

mercoledì 11 aprile 2012

“Grazie No” di Giorgio Bocca

(“Grazie No” di Giorgio Bocca, Feltrinelli, pp. 110, € 10,00). L’ultimo libro del giornalista cuneese scomparso a dicembre elenca e sviscera in modo completo le sette idee che noi italiani non dobbiamo più accettare. Chiaramente con il solito linguaggio brusco e diretto Bocca ci ricorda i pericoli della società odierna come la crescita folle, l’impero economico, la corruzione dilagante riscontrabile in tutti i settori, l’imbarbarimento della lingua e la fine del giornalismo sempre più asservito alle logiche di potere. Una testimonianza disincantata e impietosa di un uomo, che nutriva oramai ben poche speranze per la rinascita della sua patria. Come ogni libro di Giorgio Bocca può piacere o no, ma rimane, in ogni modo, un testo da leggere. Cristian Porcino © Riproduzione riservata.

domenica 1 aprile 2012

“Gli italiani di New York” di Maurizio Molinari


“Gli italiani di New York” di Maurizio Molinari
Editori Laterza, pp. 267, € 16,00

Il libro-inchiesta di Maurizio Molinari ci guida all’interno della Grande Mela attraverso lo sguardo di altri italiani. L’autore riporta le testimonianze d’intere generazioni di emigranti che hanno dato vita ad una vera e propria comunità di artisti, politici, giudici, ecc., in grado di trasmettere, con il loro operato, la vera essenza dell’italianità. Un’ essenza che noi italiani abbiamo forse smarrito da molto tempo. Un libro da non perdere.

Cristian Porcino


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giovedì 29 marzo 2012

È uscita la nuova edizione del libro “La Chiesa è nuda” di Cristian Porcino



(Nuova Edizione) «Il saggio in questione analizza il fenomeno dilagante della pedofilia all'interno della Chiesa cattolica. Inoltre l’autore prende in esame diversi aspetti abbastanza ambigui del cattolicesimo con diverse incursioni persino nei "segreti vaticani". Alla fine del saggio vi sono raccolte alcune testimonianze riguardo il tema: chiesa e scandalo pedofilia. “La Chiesa è nuda” di Cristian Porcino è un saggio avvincente come un romanzo, ma arricchito da molte curiosità e da numerose fonti storiche. Un documento di rara intensità».

Dati tecnici del libro:

“La Chiesa è nuda” di Cristian Porcino
pagg: 170
€16,00
ISBN: 9781471649332

In vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, www.amazon.com, www.amazon.co.uk

lunedì 26 marzo 2012

“Inchiostro antipatico” di Paolo Bianchi



“Inchiostro antipatico” di Paolo Bianchi
Bietti Edizioni, pp. 213, € 15,00

L’autore attraverso le pagine del suo libro, intende dissuadere gli aspiranti scrittori dal pubblicare i propri lavori per non crearsi false aspettative. Il mercato editoriale è già saturo di volumi destinati per lo più al macero e non ci sono le prospettive per pensare o soltanto immaginare di diventare scrittori immortali come Oscar Wilde o Charles Baudelaire. Come scrive Paolo Bianchi: “Perciò hanno un po’ di successo solo quegli autori che dispongono di canali privilegiati, quelli che vanno spesso in televisione (o che addirittura nascono come personaggi televisivi prima di mettersi a scrivere, o farsi scrivere da altri) o quelli che vincono qualche premio manovrato da meccaniche mafiose”. Un libro interessante, scritto con un pizzico di cinismo e di sano sense of humor. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


© Riproduzione riservata

domenica 18 marzo 2012

“Domenico Sputo. La favola di Lucio Dalla” di Cristian Porcino


“Domenico Sputo. La favola di Lucio Dalla” di Cristian Porcino

Il libro racconta, attraverso varie descrizioni e versi, il mondo onirico del cantautore bolognese. Un omaggio sentito all’artista e poeta Lucio Dalla.


Dati tecnici del libro:
pagine: 78
€ 10,00
ISBN 9781471638749
In vendita su: www.lulu.com, www.amazon.it, www.amazon.com, www.amazon.co.uk

lunedì 5 marzo 2012

“Dalla e Zero due miti musicali analizzati nel libro di Cristian Porcino”


di: Daniela Tuscano

Scrittore, "filosofo impertinente" - come si autodefinisce - e talento eclettico, Cristian ha dato alle stampe in questi giorni il suo primo romanzo, "Un'altra vita". Per Fabio Croce, nel 2008, ha pubblicato "I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero". Ne approfittiamo per chiacchierare di due sue grandi passioni, Renato e Lucio Dalla.

«Quando ti sei imbattuto nell'artista Zero?»

- Nel 1991, anno della sua prima apparizione sanremese. “Spalle al muro” fu un brano che mi colpì in maniera non indifferente. Era il primo artista a portare una ventata d’ aria fresca in un clima in cui la canzonetta d’amore aveva il predominio assoluto. Una riflessione sulla senescenza che avanza fu un tocco di rara genialità. Da lì in poi iniziai ad ascoltare ogni suo album e così crebbe il mio interesse nei confronti della sua musica. Non ci sono brani che preferisco di più di lui perché adoro tutte le sue canzoni. Per citarne solamente una posso dire che sono profondamente legato a “Siamo eroi”.

«Quali temi, secondo te, ha affrontato meglio?»

- Renato ha saputo trattare nelle sue canzoni ogni genere di argomento. Oggi si fa un grande abuso della parola poeta ma Renato è il poeta dell’animo umano, un cantore neorealista della società contemporanea. Ha descritto con veridicità e talvolta con crudeltà le nostre fragilità e disillusioni. Solamente un talento unico come il suo poteva fare ciò.

«In questi giorni siamo tutti profondamente turbati per l'improvvisa scomparsa di Lucio Dalla. Sappiamo che nel tuo libro hai parlato anche di lui. Che effetto ti ha fatto la notizia della sua morte?»

- La scomparsa di Lucio mi ha profondamente colpito, era uno dei miei artisti preferiti. Io e Dalla ci siamo incontrati un paio di volte. La prima diversi anni fa, al concerto di Samuele Bersani. All’epoca ero poco più che un adolescente. Lui si sedette accanto a me e parlammo un po’. Mi chiese cosa facevo e quali erano le mie aspettative per il futuro. Gli rivelai che mi piaceva scrivere e che avevo composto dei testi per delle canzoni. Mi domandò se li avevo lì con me ma non avevo nulla, purtroppo. Per me era un mito, in casa ascoltavo (e continuo a farlo ancora oggi) i suoi straordinari dischi, eppure lui aveva un modo così spontaneo e contagioso di parlare. Diversi anni dopo lo incontrai in sala stampa per la presentazione del concerto allo stadio di Catania e gli accennai qualcosa sul mio progetto che, qualche anno dopo, sarebbe poi diventato il libro sui cantautori da te menzionato. Avevo solo pochi minuti e parlammo principalmente del suo cd “Lucio” che era appena uscito. Fu sempre cortese e gentile, disponibile come pochi. Un artista indimenticabile e geniale.

«Lucio si è sempre professato credente. Renato pure. Quali analogie e differenze trovi nella loro poetica?»

- Renato Zero e Lucio Dalla sono accomunati dall’educazione religiosa di stampo cattolico ricevuta sin dall’infanzia. Nel tempo però Lucio si è accostato al tema del divino con una certa curiosità, inquietudine e una sana irriverenza. In una canzone contenuta in “Angoli del cielo” Dalla si chiede chi muove il mondo e chi si cela dietro questo gran mistero che chiamiamo vita. La canzone “Henna” è un inno alla sapienza e all’opera di Francesco d’Assisi e il suo essere credente e praticante non lo ha mai portato a sposare in toto e pubblicamente le posizione vaticane. La sua professione di fede l’ha sempre vissuta con religioso silenzio. Per Dalla, la Chiesa è la comunità di persone che rendono quei mattoni un gruppo di persone vive. Renato invece, soprattutto negli ultimi anni, ha dimostrato un attaccamento visibile alla parte dogmatica e liturgica della Chiesa cattolica. Pensiamo all’omaggio a papa Wojtyla a cui ha dedicato il suo album “Il Dono”. In “Potrebbe essere Dio” Renato descrive un Dio totalmente coinvolto nel suo creato, mentre Dalla, pur credendo, ha sempre lasciato una porta spalancata verso l’ignoto, che non può essere risolto da nessun credo, tralasciando quindi le immagini propriamente ereditate dal retaggio clericale; pensiamo ad esempio all’angelo che piscerebbe sulla testa degli avari ed edonisti e guerrafondai: “se io fossi un angelo, non starei mai nelle processioni, nelle scatole dei presepi, starei seduto fumando una Marlboro al dolce fresco delle siepi... sarei un buon angelo, parlerei con Dio, gli ubbidirei amandolo a modo mio gli parlerei a modo mio e gli direi "Cosa vuoi tu da me tu" "I potenti che mascalzoni e tu cosa fai li perdoni" ...ma allora sbagli anche tu" ma poi non parlerei più...”.
Sia Lucio sia Renato hanno innovato il modo di scrivere canzoni e avuto un’ottima maestra di vita, la strada. Questa palestra di vita li accomuna e li rende speciali ed unici.


Pubblicata su "ZEROlandia" il 04/03/2012
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domenica 4 marzo 2012

“Un’altra vita per Shlomo. Intervista all’autore”



Il nuovo libro di Cristian Porcino “Un’altra vita” racconta la vita di Shlomo, un giovane ebreo ortodosso che dovrà fare i conti con la mentalità chiusa e bigotta dei propri genitori e della comunità in cui risiede. Una lettura entusiasmante e coraggiosa che dichiara apertamente, e senza tanti giri di parole che l’amore non ha etichette. Porcino smaschera il voyerismo di facciata che sembra tanto arrovellare i perbenisti dell’ultima ora. Il tema dell’omossessualità è affrontato dall’autore con delicatezza e con spirito filosofico. La narrazione prosegue con tanti episodi suggestivi e densi di liricità in una cornice scenografica accattivante come quella di New York City. Per saperne di più su questo e su altri lavori da lui pubblicati, ho intervistato l’autore che ha gentilmente risposto ad alcune domande.

1) Il suo primo romanzo “Un’altra vita” affronta un tema molto importante come il legame fra religione e sessualità. Perché questa scelta?

«Dunque la scelta è stata dettata dalla spiegazione forse più ovvia. Determinate religioni, se non quasi tutte, hanno mortificato l’aspetto sessuale degli esseri umani. Le loro dottrine hanno sempre incoraggiato il rapporto sessuale solamente in vista della procreazione. Così quando si è dovuto affrontare l’omosessualità, come nel caso del protagonista del romanzo, l’atteggiamneto più comune è stato quello di emarginare ed espungere dal nucleo comunitario d’appartenenza chi, con il proprio comportamento, poteva minare le solide basi tramandate nei secoli da vecchie tradizioni religiose, e superstizioni infarcite da misticismo. La scelta pertanto era, a mio parere, più che doverosa».

2) Cosa l’ha spinta a scrivere una storia come quella di Shlomo?

«La storia di Shlomo nasce diversi anni fa. Purtroppo avevo sempre rimandato l’appuntamento a data da destinarsi, fino a quando non è giunto il momento giusto per fissarla su un foglio di carta. Viviamo, ahimè, in un contesto storico dove l’omofobia appare un fattore ben radicato e mascherato dalla parola “tolleranza”. Dietro questo concetto si può annidare un atto di razzismo ben congegnato. Persino i rappresentati religiosi utilizzano spesso simili parole. Dichiarando pubblicamente di essere tolleranti allo stesso tempo prendano le dovute distanze dal problema. In altre parole è come dire “ti rispetto ma non avvicinarti. Resta al tuo posto”. Questo è un vero controsenso».

3) Perché si è affidato ancora una volta all’autopubblicazione?

«Di editori onesti e coraggiosi in giro ne vedo pochi. Quando scoprono che non sei diposto ad acquistare le copie del libro o a partecipare economicante alle spese di stampa spariscono nel nulla. Francamente non capisco chi snobba così tanto l’autopubblicazione. A dire il vero è molto più nobile investire su se stessi editandosi le opere, piuttosto che partecipare e incrementare le floride finanze di certi tipografi che si spacciano per editori. Anche come critico letterario non stabilisco mai a priori quali libri recensire o no. Prima leggo e poi mi faccio un’idea. Negli ultimi cinque anni ho letto diversi libri autopubblicati davvero interessanti che sono arrivati all’attenzione di alcuni critici grazie alla costanza dei loro autori. Quindi è giunta l’ora di togliere i paraocchi e accantonare questi sterili pregiudizi».


4) Il romanzo è ambientato a New York. Come mai questa scelta?

«Trascorro diversi periodi dell’anno a New York ed è una città a me molto cara. E poi la storia di Shlomo si sposa bene con le immagini della grande mela. Inoltre in quelle occasioni ho avuto modo di osservare da vicino le comunità ebraiche ortodosse in cui ho ambientato la prima parte del libro ».

5) In “La solitudine non va mai in vacanza” (Photocity Edition) ha trattato tematiche piuttosto delicate come le morti sul posto di lavoro, la solitudine e l’ambizione di chi punta troppo in alto come ad esempio il cardinal Thomas Wolsey personaggio storico cinquecentesco della corte dei Tudor. Perché ha puntato su problematiche più ricercate anziché ripiegare nei soliti racconti d’amore?

«Si, in effetti, me lo chiedo anch’io. A parte la battuta, penso che scrivere solamente o principalmente d’amore sia una scelta oltre che scontata, poca fantasiosa. Di solito quando non si sa cosa scrivere si progetta una classica storia d’amore, piena di tradimenti e riavvicinamenti. La letteratura ci ha fornito negli anni validi esempi di opere che sapevano coniugare il sentimento con altro. “Il dolore del giovane Werther”, ad esempio, ci parla della passione che consuma il protagonista ma anche della sua propensione a nascondersi dietro le proprie sensazioni. Nel mio libro ho affrontato diverse problematiche come le morti bianche perché credo che questo sia più importante di una storia trita e ritrita che fa rima con amoruccio e tesoruccio. Per i Tudor invece ho una vera e propria predilezione. Leggo e mi documento da diversi anni sul quel periodo storico. Thomas Wolsey pur essendo una figura di prim’ordine all’interno della corta di Enrico VIII è stato quasi dimenticato dalla storiografia contemporanea. Con il passare del tempo Wolsey è diventato una comparsa di scarso valore».

6) In uno dei racconti de “La solitudine non va mai in vacanza” lei sembra richiamare la tragica scomparsa di Yara. Si è per caso ispirato alla tragedia della piccola di Brembate?

«Sono in tanti ad avermi fatto notare questa cosa. Il caso di Yara mi ha colpito molto e in qualche modo ho tratto ispirazione dalla sua triste vicenda. Però il mio racconto parla di una ragazzina americana Alice che si fida ciecamente di un adulto che con inganno tenta di ucciderla. Di storie come quella di Yara purtroppo ce ne sono tantissime nel mondo, e quasi sempre sono tutt’oggi dei delitti tragicamente irrisolti».


7) Nel saggio “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” giunto già alla seconda edizione, lei fa riferimento alla personalità del daimon interiore elaborata da James Hillman. Ci spieghi meglio?

«Nella sua opera più importante “Il codice dell’anima” Hillman postula l’esistenza all’interno dei nostri corpi di una sorta di daimon interiore che ci guida verso il nostro cammino e realizzazione personale. Nel caso dell’ artista la cosa si fa ancora più interessante. Data la personalità creativa che osserviamo e ammiriamo si fa sempre più presente la scissione fra la loro vera personalità e quella della voce interiore che sul palco si manifesta a 360 gradi. Ecco analizzando la figura complessa di Michael Jackson ho messo in luce determinati aspetti».


8) Proggetti per il futuro?

«Ne ho diversi, ma non le posso dire nulla. Tutto è ancora in fase di progettazione».

Veronica Di Stefano


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giovedì 1 marzo 2012

“Il cimitero di Jim Morrison” di Michelangelo Giampaoli


“Il cimitero di Jim Morrison” di Michelangelo Giampaoli
Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, pp. 360, € 20,00

Per chi come me ha visitato il cimitero parigino di Père-Lachaise il libro di Giampaoli risulta un volume prezioso e ricco di aneddoti storici. Il Père-Lachaise nato nel 1804 è visitato in media ogni anno da più di due milioni di turisti che si avventurano lungo i sentieri di questa celebre necropoli, per rendere omaggio alle tombe di Oscar Wilde, Jim Morrison, Abelardo e Eloisa, Edith Piaf, Allan Kardec, etc,. Giampaoli destreggiandosi con abilità fra testimonianze, leggende metropolitane e fatti realmente accaduti ci restituisce l’immagine non edulcorata di uno dei luoghi più famosi ed evocativi d’Europa. Da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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martedì 28 febbraio 2012

“Conosciamo meglio lo scrittore Cristian Porcino attraverso le domande del celebre Questionario Proust” a cura di M.A.


1) La cosa che le piace di più di se stesso?
«La lealtà intellettuale e la creatività artistica»

2) La cosa che più detesta di se stesso?
«La sincerità. Dico sempre ciò che penso. Purtroppo»

3) Il pregio che preferisce in un uomo?
«L’onestà e il coraggio di mettersi continuamente in gioco»

4) E in una donna?
« L’intelligenza»

5) Cosa ci vuole per diventarle amico?
«Anche in questo caso onestà e sincerità»

6) La volta che è stato più felice?
« Il giorno della mia laurea»

7) La volta che è stato più infelice?
«Quando ho scoperto che chi credevo amico, in realtà era solamente un opportunista e un doppiogiochista»

8) In che cosa si trasformerebbe, se avesse la bacchetta magica?
«In un personaggio delle fiabe»

9) Cosa sognava di fare da grande?
«Lo scrittore»

10) L'errore che non rifarebbe?
« Fidarsi troppo»

11) La persona che invidia di più?
« Non invidio nessuno»

12) La persona che ammira di più?
«Tenzin Gyatso»

13) La persona che sa di non essere?
«Un leccapiede e una banderuola»

14) Tre libri da portare sull'isola deserta?
«Amleto, Il ritratto di Dorian Gray, Simposio»

15) Il rosso o il nero?
«Diciamo Stendhal»

16) I personaggi storici che disprezza di più?
«Hitler, Mussolini e ogni dittatore o monarca sanguinario esistito nella storia »

17) Lo sfizio che non si è mai tolto?
«Non aver detto a diverse persone che sia loro, che le idee di cui si fingevano portavoce valevano davvero poco, forse nulla»

18) L'ultima volta che ha perso la calma?
«Ieri»

19) La volta che si è sentito fiero di essere italiano?
«Non ricordo»

20) La volta che si è vergognato di essere italiano?
«Spesso. Soprattutto dopo aver assistito all’ennesimo teatrino della politica e giustizia italiana»

21)Autori preferiti?
«Hemingway, Shakespeare, E. A.Poe, Dickens, Wilde, Maupassant, Verga, Pirandello e molti altri»

22) Attori e attrici che preferisce?
«Vincent Price e Joan Crawford»

23) Il suo peggior nemico?
«Chi predica bene e poi razzola male»

24) Il dono di natura che vorrebbe avere?
«Ballare come Michael Jackson o essere un’étoile di fama mondiale»

25) I suoi musicisti preferiti?
«Nyman, Glass, Morricone, Zimmer, Williams, Sakamoto»

26) I suoi eroi?
«Santiago de Il vecchio e il mare, Rimbaud e gli intellettuali coraggiosi»

27) E le sue eroine?
« Ipazia, Mary Shelley, Luisa May Alcott, Rosa Parks»

28) Ciò che detesta di più?
«L’ipocrisia»

29) Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
«Quelle dettate dall’incoscienza»

30) Come vorrebbe morire?
«Non vorrei morire, almeno per il momento»

31) Il suo motto?
« Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso »

(M.A)

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martedì 14 febbraio 2012

"Un'altra vita" di Cristian Porcino


Shlomo è un giovane ebreo ortodosso cacciato dalla sua comunità perché gay. Shlomo dovrà ricominciare a vivere lontano dalla sua famiglia e dalle sue tradizioni affrontando varie peripezie. Un romanzo che guida il lettore verso una riflessione ad ampio spettro su religione e sessualità.


Dati Tecnici del libro:
“Un’altra vita” di Cristian Porcino
Pag: 95
€ 14,00

In vendita su: www. lulu.com, www.amazon.com, www.amazon.co.uk, www.amazon.it

domenica 5 febbraio 2012

Pubblicata la nuova edizione del libro “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” di Cristian Porcino


In vendita la nuova edizione del libro di Cristian Porcino arricchita da racconti inediti, testimonianze e pagine aggiuntive. “Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” è un saggio assolutamente originale in quanto non si occupa della vita, dei pettegolezzi e delle ipotesi di complotto che ruotano attorno alla vita e la morte del re del pop; ma analizza, da un’angolazione diversa, il pensiero di Michael con un piglio critico magistrale e appassionante. Come scrive nella prefazione il Reverendo Dawson Talbot questo libro:“ha trattato Michael col dovuto rispetto e la sensibilità necessaria. Sarebbe stato facile rimestare nel torbido di faccende che avevano come obiettivo l’annientamento di un innocente, ma Porcino si è tenuto alla larga da certi episodi tristi per rispettare la memoria di un grand’uomo”. Un saggio che si legge tutto d’un fiato proprio come un romanzo, dedicato soprattutto a chi conosce poco o in maniera superficiale sia l’uomo che la musica di Michael Jackson."

“Michael Jackson un uomo oltre lo specchio” pagine: 115,
€ 15,00
in vendita su: www.lulu.com, www.amazon.com, www.amazon.uk, www.amazon.it

venerdì 3 febbraio 2012

“Il Corteo di Dioniso” di Vincenzo Consolo


“Il Corteo di Dioniso” di Vincenzo Consolo
La lepre Edizioni, pp. 60, € 10,00


L’ultimo libro di Consolo è un viaggio lungo i percorsi della memoria, dove convivono gli antichi splendori dei miti greci con la sua amata terra siciliana. Due racconti che ci restituiscono l’intelligenza e la classe dello scrittore scomparso recentemente. Il libro contiene le illustrazioni di Cecilia Capuana. In definitiva una lezione di stile da non perdere.

Cristian Porcino


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mercoledì 1 febbraio 2012

“10 Gay che salvano l’Italia oggi” di Daniela Gambino


“10 Gay che salvano l’Italia oggi” di Daniela Gambino
Laurana Editore, pp. 128, € 11,90

Un saggio originale per la sua specificità nel tratteggiare il ritratto di dieci personalità eminenti della cultura italiana, che si sono adoperati per modificare l’aspetto più retrivo di questo paese. Come ricorda nella prefazione Matteo B. Bianchi: “quella che ne viene fuori è una geografia culturale frammentata ma vivace: dieci importanti esempi, dieci esperienze singolari di sofferenza e di autoaffermazione, di lotta e di coraggio, di sfrontatezza e di sincerità”. Da leggere.

Cristian Porcino


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mercoledì 25 gennaio 2012

“Il libro della Shoah” di Sarah Kaminski, Maria Teresa Milano


“Il libro della Shoah” di Sarah Kaminski, Maria Teresa Milano
Sonda Edizioni, pp. 192, € 19,00

Una testimonianza inedita e toccante della Shoah attraverso il racconto dei bambini. Un libro che dovrebbe essere letto e studiato dai discenti di ogni ordine e grado, per comprendere la sofferenza e l’abominio perpetrato nella storia recente del secolo scorso. Come ci ricorda Marc Bloch “Non si può comprendere il presente se si ignora e si tralascia il passato, e non lo si analizza a dovere”. Un testo da leggere assolutamente.

Cristian Porcino


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martedì 17 gennaio 2012

Recensione libro “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” di Cristian Porcino



a cura di Andrea Amendolagine

Il pensiero dei grandi filosofi è ancora vivo? A rispondere a questo interessante quanto delicato dilemma ci pensa il saggio "I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero" di Cristian Porcino.
Dottore in Filosofia laureatosi nel 2005 presso l'Università di Catania, Porcino analizza in modo semplice ma allo stesso tempo analitico il pensiero di coloro che possiamo definire "i Filosofi dell'età contemporanea": i cantautori.
E' indubbio che oggi la canzone sia l'unico strumento che possa veicolare, in modo immediato ed efficace, il pensiero e la poetica di un artista direttamente all'ascoltatore in un modo nuovo e più incisivo rispetto a come avveniva molti secoli fa.
La filosofia di oggi si avvale dei prodigiosi strumenti che la tecnologia ed il progresso scientifico ha messo al suo servizio per diffondersi a macchia d'olio, partendo da una mente pensatrice (il cantante o cantautore) per raggiungere migliaia di menti pensatrici, tanto che nella storia della musica nazionale ed internazionale il pensiero di tanti artisti è diventato la linea guida, il pilastro dell'esistenza di migiliaia di persone (Beatles o Queen, per citarne solo alcuni).
Questo saggio realizzato da Cristian Porcino, oltre ad essere un lavoro che non può assolutamente mancare a chi ama la musica italiana "di qualità", è un'opera essenziale che si rivela come la prova tangibile della sopravvivenza ma soprattutto del trionfo del pensiero dei grandi filosofi del passato all'interno delle canzoni di oggi.
Ecco dunque che Porcino dimostra la sua volontà è di spiegare una volta per tutte (utilizzando un linguaggio adatto anche ai non addetti ai lavori) il significato ed il pensiero di pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana (da "Il cielo" di Renato Zero a "La cura" di Franco Battiato) paragonandolo e raccordandolo con grande mestria e padronanza della materia al pensiero di mostri sacri come Kant, Hegel e tanti altri.
Da Fossati a Jovanotti, da Battiato a Renato Zero, da Gino Paoli a Fabio Concato (di cui l'autore riporta alla fine del libro un interessante intervista da lui direttamente realizzata), Porcino mette in luce l'importanza e la profondità di pensiero di cui i testi delle canzoni in esame sono intrisi, e con grande sorpresa il lettore ha la possibilità di rivedere nel testo della sua canzone preferita il pensiero del filosofo che ha tanto odiato al liceo.
Una piccola ma maestosa opera che dona grande dignità alla Filosofia, dimostrando in modo chiaro e senza alcun dubbio che il pensiero dona all'uomo l'immortalità.


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domenica 1 gennaio 2012

“Io e Dio” di Vito Mancuso


“Io e Dio” di Vito Mancuso
Garzanti, pp. 490, € 18,60

Un compendio di teologia che muove i perplessi, verso una riflessione ad ampio spettro su se stessi e il legame interiore con Dio. Vito Mancuso, teologo di fama internazionale, tenta di riformare la sterile concezione dogmatica della fede tramandata nei secoli; ponendo maggiore attenzione al sacrario individuale della nostra coscienza. Imperdibile.

Cristian Porcino


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