sabato 6 marzo 2010

“La filosofia di Twilight” a cura di Rebecca Housel e Jeremy Wisnewski


Un vampiro è una persona? perché Carlie è così compassionevole verso il genere umano? Bella Swan può essere considerata una vera femminista, mentre Edward un perfetto eroe byroniano? I vampiri possono credere in un Dio? Queste sono soltanto alcune domande a cui tenta di dare risposta il libro:“La filosofia di Twilight. I vampiri e la ricerca dell’immortalità” a cura di Rebecca Housel e Jeremy Wisnewski per Fazi Editore. Il volume in questione raccoglie diversi saggi che tentano di analizzare filosoficamente la saga letteraria ideata dalla scrittrice Stephanie Meyers. L’intento degli autori e curatori dell’opera è proprio quello di spronare gli adolescenti a riscoprire, tramite i loro romanzi preferiti, filosofi del passato come Platone, Schopenhauer, Nietzsche, etc. In questo caso come diceva Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”. Molte riflessioni dei filosofi che hanno partecipato alla stesura del presente volume, sollevano diversi quesiti molto spesso trascurati. Ad esempio cosa spinge certe giovani adolescenti a desiderare per la propria vita un essere che non sia umano ma un vampiro, e di conseguenza mostrare un disprezzo intrinseco verso la propria essenza? Spesso i giovanissimi non riescono ad assimilare il concetto fondamentale che Edward Cullen è affascinante ed attraente in quanto protagonista di una storia inventata. Il mondo della finzione non deve mai sovrapporsi a quello reale. Sarebbe davvero carino se i professori leggessero insieme ai loro allievi questo libro per discutere dei tanti quesiti morali, filosofici contenuti in “Twilight”. In definitiva un libro da leggere assolutamente.

Cristian Porcino

lunedì 1 marzo 2010

“L’uomo dei piccioni” di Salvatore Scalisi


Il romanzo “L’uomo dei piccioni” di Salvatore Scalisi per Prospettiva Editrice racconta il mondo dei clochard sparsi in giro per il mondo. La scrittura di Scalisi è semplice, immediata e soprattutto emozionante. Il romanzo in questione si pone l’obiettivo di restituire dignità ai cosiddetti barboni che non sono delle ombre senza storia e senza ideali, ma degli individui che hanno attraversato diversi disagi e situazioni a dir poco toccanti. Il testo sembra quasi rispettare i canoni di una sceneggiatura cinematografica. Lungo le sue pagine l’autore descrive gli eventi e i personaggi in maniera tale da stimolare l’immaginazione visiva del lettore. Gli emarginati, ovvero coloro che sono rifiutati dalla società perché ci obbligano ad intraprendere una riflessione filosofica ed etica ben precisa, dominano le pagine di questo libro. Ma Scalisi racconta persino dei rigurgiti di violenza che si riversano nei confronti di queste persone; e delle tante ostilità che si annidano in determinati soggetti apparentemente insospettabili.



Cristian Porcino